Sale la tensione tra i 1600 operai di Aligrup. Sui lavoratori dell’azienda che gestisce i supermercati a marchio Despar in tutta la Sicilia, la condanna a 12 anni del patron della holding catanese arriva come un macigno. La prima Corte d’appello di Catania ha infatti condannato ieri per associazione mafiosa Sebastiano Scuto il ‘re dei supermercati’ in Sicilia a 12 anni di carcere. I giudici hanno inoltre disposto la confisca totale di tutto il patrimonio e non solo del 15% come era stato richiesto.
Il provvedimento preoccupa i sindacati. La decisione del tribunale di confiscare l’intero patrimonio di Scuto “potrebbe avere – riferiscono i sindacati – delle ricadute sulle trattative per l’affitto del ramo d’azienda della società”. La storia di Aligrup è quella di una crisi nata e vissuta nelle aule di tribunale. Fino a otto anni fa la società era guidata dal suo fondatore Sebastiano Scuto ed era un piccolo “impero” della grande distribuzione siciliana, proprietaria dei supermercati Despar nella sicilia orientale e a Palermo.
Una rete da 1.600 dipendenti, che con l’indotto assorbiva 4 mila persone. Poi Scuto, indagato per associazione mafiosa, nel 2010 è stato condannato in primo grado, a 4 anni e 8 mesi di reclusione, colpevole di aver finanziato una cosca mafiosa catanese, riciclandone il denaro, in cambio di protezione. Con l’avvio delle indagini, Aligrup era stata sottoposta all’amministrazione giudiziaria per il 15% del totale del patrimonio, dalla quale è partito poi l’affitto del ramo d’azienda. Varie le aziende interessate ad acquisire i punti vendita, da Coop a Ergon ad Arena e tanti altri che nel corso degli ultimi mesi hanno in parte riassorbito il personale. Tante le trattative fallite, commissari giudiziari destituiti e soprattutto, ad oggi, più della metà dei punti vendita, in totale 46 in tutta la Sicilia, chiusi.
“Adesso dichiara Rita Ponso, segretario provinciale Fisascat Cisl Sicilia – l’unica soluzione per il momento potrebbe essere il passaggio dell’azienda interamente al tribunale. Sarà la magistratura ad occuparsi di tutto, ma non abbiamo notizie certe”.
Il rischio, secondo quanto riferito dai sindacati, è che la condanna nei confronti di Scuto possa intaccare le trattative per l’acquisizione dei punti vendita: “Era già difficile fare delle trattative – comunicano i sindacati – quando il commissariamento riguardava il 15% dell’azienda. Adesso che la società passerà interamente alla magistratura, non sappiamo cosa accadrà. La situazione è molto tesa.”
“La nostra preoccupazione aumenta ogni giorno di più – dichiara Mimma Calabrò, segretario regionale Fisascat Cisl Sicilia – perchè adesso, dopo la condanna di Scuto non sappiamo cosa accadrà. Speriamo che le aziende continuino a farsi avanti e che la trattativa per l’acquisizione dei punti vendita prosegua. Noi chiediamo un incontro all’assessore regionale alle attività produttive per l’istituzione di un tavolo tecnico che funga da camera di regia a questa vertenza che sembra infinita.”
Intanto ieri è arrivata una buona notizia per 1256 lavoratori. Il tribunale fallimentare ha concesso il nulla osta per l’avvio della cassa integrazione dal 18 marzo al marzo 2014: “Siamo molto soddisfatti per la decisione del tribunale – dichiara a BlogSicilia Paolo Magrì della Cisal Terziario. Oggi alle 14 presso l’ufficio provinciale del Lavoro ci sarà l’incontro tra i sindacati e l’amministrazione giudiziaria per la firma dell’accordo. In quell’occasione chiederemo al commissario giudiziario Ezio di Cataldo quali potrebbero essere le ricadute sulla vertenza Aligrup. Speriamo che la Corte d’appello e il tribunale camminino sullo stesso binario.”