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Etna, già conclusa l’undicesima eruzione del 2013

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E’ durata poche ore l’undicesima eruzione dell’Etna del 2013. Come la maggior parte delle precedenti anche questa è stata una sorta eruzione-lampo ed ha interessato il nuovo cratere di Sud-Est dal quale è fuoriuscita una colata lavica che si è riversata nella desertica valle del Bove e che si sta via via raffreddando.

Conclusa anche l’emissione di cenere lavica che pur non creando disagi al traffico aereo dello scalo catanese di Fontanarossa, rimasto sempre operativo, ha comunque fatto scattare la chiusura di due spazi aerei.  

Anche se l’eruzione è durata solo poche ore gli esperti dell’Ingv di Catania hanno riscontrato un  rilascio di energia notevole.


L’ombra della Stidda sui porti del ragusano, 3 estorsori indagati

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Avrebbero costretto il titolare di una società di Catania, impegnata nel 2007 nei lavori di costruzione del porto turistico di Marina di Ragusa e di consolidamento dell’area portuale di Scoglitti a pagare 80 mila euro. E’ questa l’accusa nei confronti di tre appartenenti alla Stidda ai quali i carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando provinciale di Ragusa hanno notificato in carcere un provvedimento di avviso di chiusura delle indagini, emesso dalla Direzione distrettuale antimafia di Catania, per il reato di estorsione aggravata dalle modalità mafiose e dell’avere agevolato la cosca di Vittoria.

A fronte del rifiuto dell’imprenditore, sono stati danneggiati in più occasioni i veicoli dell’impresa. I militari dell’Arma hanno accertato anche un incontro tra questi esponenti della Stidda, organizzazione criminale contrapposta a Cosa nostra e molto agguerrita nell’area iblea, e appartenenti al Clan Santapaola di Catania – sotto la cui ‘protezione’ già stava la vittima – per accordarsi sulla competenza in ordine a chi dovesse sottoporre ad estorsione la stessa impresa per i lavori in provincia di Ragusa.

E.UR

Misterbianco, camion urta ponteggio Crolla impalcatura, nessun ferito

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Un camion cassonato dell’ Oikos, la ditta che si occupa del servizio di raccolta dei rifiuti, ha urtato un impalcatura che è parzialmente crollata. Si tratta della recinzione tubolare esterna di un cantiere edile in costruzione.

L’incidente e’ avvenuto in via San Nicolò a Misterbianco, al civico 313, stamattina intorno alle 7.30. Fortunatamente non si registrano danni a persone. Sul posto sono intervenuti agenti della polizia municipale di Misterbianco e due mezzi dei vigili del fuoco di Catania che  hanno smontato e messo in sicurezza il ponteggio.  In centro città, considerato l’ora di punta, il traffico ha subito qualche rallentamento.

Sorpresi a rubare ferro, due pregiudicati in manette a Catania

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I Carabinieri della Stazione di Librino hanno arrestato i pregiudicati Giovanni Buda, di 31 anni, e Gaetano Crisafulli, 34 anni, entrambi catanesi, per tentato furto aggravato.

I due sono stati sorpresi ieri pomeriggio da una pattuglia di Carabinieri in via Moncada mentre erano intenti a rubare vario materiale ferroso all’interno di un edificio ormai abbandonato e adibito in passato a plesso scolastico. I fermati avevano già divelto ed accantonato diverse finestre e ringhiere di ferro che sono stati restituiti ad un funzionario delegato dell’amministrazione comunale. I due pregiudicati sono stati posti ai domiciliari nelle rispettive abitazioni, in attesa di essere giudicati con rito direttissimo su disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

E.UR

Abusivismo commerciale a Catania I controlli della Questura

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Lotta all’abusivismo commerciale a Catania, in centro città e nelle zone più periferiche di San Giovanni Galermo, San Cristoforo, Picanello e Monte Po. Prosegue l’attività di controllo della Questura, disposta dal questore Salvo Longo per il contrasto dell’illegalità e della micro criminalità, con la collaborazione della Guardia di finanza e della Polizia municipale.

In corso Sicilia e nelle traverse vicine sono stati denunciati due senegalesi. Vendevano merce contraffatta sotto i portici di corso Sicilia. Sono stati sequestrati 70 capi di abbigliamento con marchi contraffatti, 693 paia di scarpe e 342 dvd e cd senza marchio Siae. In piazza Carlo Alberto è stato arrestato il mauriziano Shakti Jeetun 20 anni trovato con sette involucri di stagnola contenenti marijuana pronti per essere ceduti.

Tra San Giovanni Galermo, San Cristoforo, Picanello e Monte Po sono stati controllati più di 160 persone e 60 veicoli. Dodici automobili sono state sequestrate per mancanza di assicurazione e 7 motocicli, per guida senza casco. Sono state ritirate tre patenti e denunciate quattro persone per guida senza patente. Impiegata anche l’unità cinofila.

Durante i controlli sono stati sequestrati due silenziatori per pistola, 100 grammi di cocaina già suddivisa in dosi e 500 grammi di marijuana confezionate in stecche.

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Catania, sequestrati 20 mila capi d’abbigliamento contraffatti

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E’ di quasi 20 mila capi di abbigliamento contraffatti e di quattro persone denunciate il bilancio dei controlli dei Finanzieri del Gruppo di Catania che negli ultimi giorni con l’approssimarsi della stagione estiva, hanno intensificato su direttiva del comandante provinciale, col. Francesco Gazzani, l’attività di repressione del fenomeno della contraffazione dei marchi di fabbrica e delle firme della moda tutelati da diritti di trademark. Una volta sul mercato la merce sequestrata avrebbe prodotto ricavi illeciti per oltre 280 mila euro.

Tredici mila articoli sono stati sequestrati in un deposito clandestino nel centro storico del capoluogo etneo, al cui interno le Fiamme gialle hanno rinvenuto calzature contraffate riportanti il marchio “Hogan”, nonché innumerevoli capi di abbigliamento riportanti i noti marchi “Burberry”, “Refrigewear”, “Blauer” e “Peuterey”. La merce era stata occultata in un appartamento e, molto probabilmente, quotidianamente era destinata a rifornire i venditori ambulanti presenti in Corso Sicilia e nelle zone limitrofe. Il deposito era gestito da un cittadino extracomunitario che è stato denunciato alla Procura della Repubblica.

Nel corso di altri controlli eseguiti dai finanzieri in esercizi commerciali regolarmente autorizzati, sono stati scoperti altri 3 punti vendita gestiti da cittadini di nazionalità cinese, al cui interno sono stati rinvenuti e poi sequestrati quasi 7 mila articoli di abbigliamento riportanti il noto marchio “Frutta”” abilmente contraffatto. Anche in questo caso, i tre responsabili sono stati segnalati all’autorità Giudiziaria per le ipotesi di reato di contraffazione e ricettazione.

Uomo minaccia di morte i passanti Da anni soffre di disturbi mentali

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Armato di carabina ha minacciato di morte alcuni passanti. Attimi di terrore ieri, intorno alle 12:30 (ma la notizia e’ stata resa nota solo in tarda serata) in via Terre Nere a Motta Sant’Anastasia, in provincia di Catania.
Un uomo, in cura da diversi anni in un dipartimento di igiene mentale, Salvatore Palazzolo, 52 anni, ha minacciato alcuni passanti con in mano una carabina ad aria compressa del tipo “co2”.
E’ stata una segnalazione anonima al 112 a dare l’allarme. Alla vista dei carabinieri della Stazione di Motta, l’uomo ha gettato l’arma (che e’ stata sequestrata) e si e’ consegnato ai militari.
Palazzolo e’ stato ricoverato all’ospedale Vittorio Emanuele di Catania, dove e’ piantonato.

Artigiani sul piede di guerra ”No alla chiusura della Crias”

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Avevano già annunciato una manifestazione di protesta per dire “no” alla cancellazione della Crias (Cassa regionale per il credito alle imprese artigiane), e per far valere tutte le ragioni a favore del rilancio di un intero comparto,  e ora mantengono le promesse. L’appuntamento fissato dagli artigiani catanesi è per lunedì 22 aprile, alle 10 di fronte la sede centrale della Crias (Corso Italia 104).

Cna,Confartigianato, Upla Claai, Upia Casartigiani manifesteranno contro l’ipotesi di accorpamento della cassa con l’Ircac già annunciata dal governo Crocetta, contro le pressioni della burocrazia e della tasse, e affinché si ottengano misure specifiche per stimolare concretamente la rinascita del comparto artigiani.

Le ragioni del dissenso sono da ricercare nel timore di perdere uno “strumento prezioso, soprattutto in tempo di crisi, per ottenere prestiti. Un credito altrimenti difficile da reperire – spiegano i rappresentanti delle sigle di settore- e che dal ’53 ad oggi hanno salvato e aiutato a crescere migliaia di piccole e medie aziende”.

A giudizio dei sindacati non si può prescindere da un piano straordinario di investimenti per il lavoro, dallo snellimento di tutte le procedure burocratiche, da un’azione che faciliti l’accesso al credito ordinario e che implementi quello agevolato, fiscalità di vantaggio per il settore manifatturiero, stimolare investimenti esteri, iniziative finalizzate alla lotta reale contro l’abusivismo.

“La Crias non è un ente inutile – proseguono Cna,Confartigianato, Upla Claai, Upia Casartigiani – non è affatto vero che i costi della Cassa ricadono sui bilanci della Regione, poiché le spese sono pagate grazie agli interessi applicati ai prestiti che la Crias concede da sempre agli artigiani. Ciò vale anche per i modesti emolumenti ai consiglieri di amministrazione; da parte delle nostre associazioni, inoltre, gli eventuali rappresentanti in seno al consiglio di amministrazione si dicono già disponibili a lavorare a costo zero. Cancellare  questa storia significherebbe consegnare gli artigiani nelle mani degli strozzini una volta per tutte”.


Da un anno e mezzo senza stipendio, dipendenti Cnos in piazza a Catania

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Giornata di protesta dei lavoratori e degli alunni del Cnos (Centro nazionale opere salesiane), l’ente di formazione professionale che hanno manifestato in piazza Università a Catania contro i tagli al comparto, annunciati dalla Regione Siciliana, e soprattutto contro il mancato pagamento degli stipendi.

I lavoratori, guidati da don Domenico Paternò, sono senza salario da 18 mesi e stamani hanno raccolto oltre un migliaio di firme, apposte soprattutto dai genitori dei ragazzi che frequentano i corsi, per scongiurare la chiusura. Il Cnos si occupa del completamento della formazione obbligatori per i minori. Per questo, oltre ai docenti e ai sacerdoti, in piazza c’erano anche i genitori degli studenti che considerano l’ente una risorsa per i loro ragazzi.

La petizione è stata consegnata al sindaco Raffaele Stancanelli che, ribadendo di non avere poteri specifici per risolvere questa vertenza, si è detto disponibile a sposare ‘la battaglia’ del Cnos. Il primo cittadino, dopo aver ricordato anche i tagli alla cultura previsti dal Bilancio regionale in discussione all’Ars, ha annunciato un’iniziativa in cui saranno coinvolti tutti i deputati regionali per scongiurare la drastica riduzione di fondi prevista per i teatri, a cominciare dal Massimo Bellini.

nella foto il sindaco Stancanelli a colloquio con i manifestanti

Enzo Bianco apre al teatro Abc la sua campagna elettorale

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Sabato 20 aprile  Enzo Bianco, candidato a sindaco di Catania per il centrosinistra aprirà ufficialmente la propria campagna elettorale, con una convention in programma alle ore 16.30, al Teatro Abc.

Alla manifestazione interverranno i rappresentanti di tutte le forze politiche della coalizione che sostiene Enzo Bianco (PD, Megafono, UDC, Sel, Centro Democratico, Partito Socialista, PDCI e Verdi), dei sindacati, dei comitati civici, dei movimenti, del mondo del lavoro, delle organizzazioni imprenditoriali, delle associazioni e delle liste civiche che ne sosterranno la candidatura anche con esponenti della società civile.

“Insieme a Bianco – si legge in una nota – saranno poi numerosi testimoni della comunità cittadina che parleranno delle difficili condizioni in cui Catania è stata ridotta da 13 anni di pessima amministrazione di centrodestra e del sogno di tornare alla città dinamica, creativa, innovativa e ammirata in tutta Europa. Altri contributi, con analisi e proposte da parte di esponenti del mondo politico e produttivo e della società civile, verranno poi dai video che saranno proposti nel corso della manifestazione”.

Musumeci: “Leanza è una risorsa, Stancanelli non ne faccia a meno…”

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“A me pare che negli ultimi giorni non sia emersa alcuna posizione contraria alla candidatura del sindaco uscente e valuto questo elemento di novità come un atto di responsabilità. Il centrodestra ritrova la forza e la voglia di stare unito ed è già un risultato. Adesso occorre proporre un progetto serio, concreto per il rilancio della economia e della immagine della città”. Così il leader de La Destra siciliana, Nello Musumeci -parlando con BlogSicilia- saluta la candidatura unica di Raffaele Stancanelli a sindaco di Catania che, seppur ancora non ufficiale, e’ ormai pressoché scontata una volta ‘limate’ le evidenti spigolature dell’anima forzista del Pdl etneo.

“Dopo la stagione del rigore condotta da Stancanelli -aggiunge Musumeci- adesso bisogna pensare a creare un clima di ottimismo per le piccole e medie imprese e guardare con particolare attenzione alle fasce più deboli. Questo il centrodestra deve farlo con forte senso di responsabilità rinunciando agli egoismi, alle spinte di parte e ritrovando le ragioni del buon governo”.

Il vice segretario nazionale de La Destra ed ex candidato presidente della Regione siciliana del centrodestra rivendica il “diritto di non credere più ai sondaggi dopo l’esperienza diretta alle regionali. Mi affido alla sensazione e alla percezione che colgo giornalmente a Catania. I catanesi hanno bisogno di risposte e di ritrovare la forza e la voglia di guardare al futuro. Per fare questo -evidenzia- serve una politica rigorosa, seria e pulita che sappia fare appello alla fantasia e alla creatività”.

Per Musumeci poi “Enzo Bianco è un avversario di tutto rispetto, così come gli altri candidati e, dunque, non vanno sottovalutati. Sarà una campagna elettorale dura, una gara in salita e così, assicurata l’unità della coalizione, adesso bisogna mettersi al lavoro tutti insieme. Stancanelli non faccia il solista e si lavori con impegno ad un programma di governo che dalla fase del rigore passi a quella del rilancio e della crescita”. 

Analizzando infine lo strappo, o presunto tale, di Lino Leanza con i vertici dell’Udc regionale in vista proprio del voto catanese, Musumeci afferma ironicamente che “non essendo fisioterapista non mi occupo di strappi”.

“Ma posso dire con molta franchezza – prosegue- che se fossi io il candidato sindaco aprirei la coalizione agli apporti, agli innesti e ai contributi di tutti. Anche da chi – precisa-proviene da altre esperienze politiche. Se Lino Leanza, che è stato un ottimo assessore provinciale nella mia giunta, pensasse che la sua è una posizione diversa  rispetto a quella dei maggiorenti del suo partito, non può in questo senso che essere incoraggiato e stimolato. Credo che Leanza appartenga ad una cultura che non ha nulla a che vedere con la sinistra  -conclude Musumeci- e rappresenta una preziosa risorsa di idee e di esperienza di cui il sindaco Stancanelli non dovrebbe fare a meno…”.

D’Agostino fa il pompiere: “A Catania l’Udc è compatto su Enzo Bianco”

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“L’ Udc ha sempre ribadito di sostenere Enzo Bianco. Non c’erano dubbi ieri è non ci sono dubbi oggi. Mi sorprende dunque l’idea che parte del partito non lo voglia appoggiare. Penso convintamente che tutto  l’Udc sosterrà Enzo Bianco, compreso Lino Leanza che non mi pare abbia detto di non volerlo ‘supportare’”. Lo afferma a BlogSicilia il parlamentare regionale dell’Unione di centro, Nicola D’Agostino, che getta acqua sul fuoco a due giorni dalle polemiche tra il capogruppo del partito all’Ars Leanza e il segretario regionale D’Alia subito dopo il sostegno ufficiale del partito di Casini al candidato sindaco di Catania del centrosinistra per questioni ‘evidentemente’ di ‘lista’.

“Con il segretario D’Alia -aggiunge l’ex Mpa D’Agostino- ci sarà stata qualche incomprensione, un equivoco, un difetto di comunicazione ma sin dalla prima ora Leanza sottolineò il suo appoggio ad Enzo Bianco affermando che trattasi della migliore candidatura per Catania. Ci vuole dunque la collaborazione di tutti e sulla questione delle liste ragioneremo insieme. Se anziché una ne facciamo tre, meglio no? È una modalità. Ma il partito, tutto e compatto, sostiene Enzo Bianco. Sarebbe una sorpresa se vi saranno cambiamenti in tal senso”.

In merito, poi, alla ‘solidarietà’ a Leanza arrivata ieri dall’ex Udc Marco Forzese, D’Agostino ironizza affermando di non credere che lo stesso Leanza “abbia bisogno di un addetto stampa, di un ventriloquo o di qualcuno che esprima concetti per lui…”.

Il parlamentare regionale acese, molto ‘incisivo’ soprattutto  nella provincia etnea dove invece gli accordi tra i partiti nei centri chiamati al voto sono molto più ‘blandi’ a vantaggio proprio delle liste civiche, si augura vivamente che domani pomeriggio al teatro Abc di Catania per l’apertura della campagna elettorale di Enzo Bianco, “Lino Leanza ci sia. Ma se non dovesse venire” -come il diretto interessato ha tra l’altro lasciato intendere- “non credo che via sia nulla di irreparabile, di non recuperabile. Per quanto ci riguarda -dice infine D’Agostino- la mia componente, quella di Giovanni Pistorio sarà convintamente presente”.

Scuto il ‘re dei supermercati’ condannato a 12 anni per mafia

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Dodici anni di carcere. E’  la condanna inflitta dalla prima Corte d’appello di Catania per associazione mafiosa a Sebastiano Scuto il ‘re dei supermercati’ in Sicilia. Confermata invece la sentenza di assoluzione per l’ex maresciallo dei carabinieri Orazio Castro, accusato di avere passato informazioni al clan Laudani.

I giudici hanno inoltre disposto la confisca totale di tutto il patrimonio e non solo del 15 per cento come era stato richiesto.

Il Pg nel processo d’appello aveva chiesto la condanna di Scuto a 12 anni e sei mesi e dell’ex sottufficiale dell’Arma a 4 anni e 6 mesi.

“I miei avvocati non vogliono che io parli di quello che e’ successo in questo processo. Qualcuno lo sa perchè io sono in questo processo: per il ‘caso Catania’ e perche’ io non ho voluto parlare di persone che non conosco. E qualcuno mi voleva obbligare a parlare di persone che non conosco. Non posso piu’ dire altro”. E’ stato il commento dell’imprenditore Sebastiano Scuto subito dopo la lettura della sentenza.

”Ditemi voi, se c’e’ qualcosa di cui mi devo vergognare – ha aggiunto – io mi vergogno. Io ho la coscienza a posto. Avevo 18 anni quando ho cominciato a subire le angherie della mafia e le ho combattute. Ora non riesco a combattere, ho detto tutte le mie ragioni, voglio solo una cosa: una prova provata che sono mafioso. Datemela e per me va bene” ”La Cassazione – ha proseguito scuto – non mi interessa. Se qualcuno mi dice che sono mafioso per me e’ una cosa molto piu’ forte di me. Non riesco neanche a pensarci. Mi aspettavo una cosa molto piu’ onesta, piu’ corretta di quello che e’ questa sentenza sicuramente”.

“Non ho niente da rimproverarmi. Avevo 18 anni quando ho cominciato a combattere la mafia, quando entrato al porto di Catania qualcuno mi ha proibito di fare entrare i miei camion. Allora importavo legumi dalla Siria e dal Marocco e io li ho fatti scaricare a Napoli con la sorveglianza”.

Aligrup: dopo la confisca a Scuto a rischio la vendita dei supermercati

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Sale la tensione tra i 1600 operai di Aligrup. Sui lavoratori dell’azienda che gestisce i supermercati a marchio Despar in tutta la Sicilia, la condanna a 12 anni del patron della holding catanese arriva come un macigno. La prima Corte d’appello di Catania ha  infatti condannato ieri per associazione mafiosa Sebastiano Scuto il ‘re dei supermercati’ in Sicilia a 12 anni di carcere. I giudici hanno inoltre disposto la confisca totale di tutto il patrimonio e non solo del 15% come era stato richiesto.

Il provvedimento preoccupa i sindacati. La decisione del tribunale di confiscare l’intero patrimonio di Scuto “potrebbe avere – riferiscono i sindacati – delle ricadute sulle trattative per l’affitto del ramo d’azienda della società”. La storia  di Aligrup è quella di una crisi nata e vissuta nelle aule di tribunale. Fino a otto anni fa la società era guidata dal suo fondatore Sebastiano Scuto ed era un piccolo “impero” della grande distribuzione siciliana, proprietaria dei supermercati Despar nella sicilia orientale e a Palermo.

Una rete da 1.600 dipendenti, che con l’indotto assorbiva 4 mila persone. Poi Scuto, indagato per associazione mafiosa, nel 2010 è stato condannato in primo grado, a 4 anni e 8 mesi di reclusione, colpevole di aver finanziato una cosca mafiosa catanese, riciclandone il denaro, in cambio di protezione. Con l’avvio delle indagini, Aligrup era stata sottoposta all’amministrazione giudiziaria per il 15% del totale del patrimonio, dalla quale è partito poi l’affitto del ramo d’azienda. Varie le aziende interessate ad acquisire i punti vendita, da Coop a Ergon ad Arena e tanti altri che nel corso degli ultimi mesi hanno in parte riassorbito il personale. Tante le trattative fallite, commissari giudiziari destituiti e soprattutto, ad oggi, più della metà dei punti vendita, in totale 46 in tutta la Sicilia, chiusi.

“Adesso dichiara Rita Ponso, segretario provinciale Fisascat Cisl Sicilia – l’unica soluzione per il momento potrebbe essere il passaggio dell’azienda interamente al tribunale. Sarà la magistratura ad occuparsi di tutto, ma non abbiamo notizie certe”.

Il rischio, secondo quanto riferito dai sindacati, è che la condanna nei confronti di Scuto possa intaccare le trattative per l’acquisizione dei punti vendita: “Era già difficile fare delle trattative – comunicano i sindacati – quando il commissariamento riguardava il 15% dell’azienda. Adesso che la società passerà interamente alla magistratura, non sappiamo cosa accadrà. La situazione è molto tesa.”

“La nostra preoccupazione aumenta ogni giorno di più – dichiara Mimma Calabrò, segretario regionale Fisascat Cisl Sicilia – perchè adesso, dopo la condanna di Scuto non sappiamo cosa accadrà. Speriamo che le aziende continuino a farsi avanti e che la trattativa per l’acquisizione dei punti vendita prosegua. Noi chiediamo un incontro all’assessore regionale alle attività produttive per l’istituzione di un tavolo tecnico che funga da camera di regia a questa vertenza che sembra infinita.”

Intanto ieri è arrivata una buona notizia per 1256 lavoratori. Il tribunale fallimentare ha concesso il nulla osta per l’avvio della cassa integrazione dal 18 marzo al marzo 2014: “Siamo molto soddisfatti per la decisione del tribunale – dichiara a BlogSicilia Paolo Magrì della Cisal Terziario. Oggi alle 14 presso l’ufficio provinciale del Lavoro ci sarà l’incontro tra i sindacati e l’amministrazione giudiziaria per la firma dell’accordo. In quell’occasione chiederemo al commissario giudiziario Ezio di Cataldo quali potrebbero essere le ricadute sulla vertenza Aligrup. Speriamo che la Corte d’appello e il tribunale camminino sullo stesso binario.”

 

 

 

 

Omicidio Tucci a Catania, fornì l’arma al gruppo di fuoco: arrestato

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Avrebbe fornito l’arma al gruppo di fuoco che il 6 marzo 2010 a Catania assassinò Salvatore Tucci. La Squadra mobile del capoluogo etneo  ha notificato un ordine d’arresto ad Alfio Sanfilippo, di 47 anni, già detenuto. Oltre che dell’omicidio l”uomo deve rispondere del reato di detenzione e porto di arma comune da sparo, con l’aggravante di avere agito per agevolare il clan Cappello-Bonaccorsi.

Sanfilippo, l’1 dicembre del 2011, era stato raggiunto nell’ambito dell’operazione “Revenge III” da una ordinanza applicativa di misura cautelare perché ritenuto responsabile dell’omicidio, in concorso con altri, tra i quali Sebastiano Lo Giudice, di 36 anni.

Secondo le accuse Salvatore Tucci, attirato nel luogo dell’omicidio con la scusa di restituire un’auto rubata, fu assassinato da Lo Giudice e da un’altra persona, divenuta poi collaboratore di giustizia, con un’arma che sarebbe stata procurata proprio da Sanfilippo che dopo l’omicidio avrebbe offerto un supporto logistico al commando, consentendo a Lo Giudice, all’epoca latitante, di nascondersi in una stalla nella sua disponibilità, e di occultare il ciclomotore utilizzato per il delitto.

Lo Giudice e Alfio Sanfilippo furono arrestati nella stessa stalla due giorni dopo insieme ad altre persone.

E.UR


“Raccontando Verga”, una settimana di eventi a Catania

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L’istituzione di un premio teatrale intitolato a Verga e una settimana di eventi culturali sulla figura del grande verista catanese: questi gli elementi principali di “Raccontando Verga”, l’iniziativa presentata a palazzo Platamone alla presenza del sindaco Raffaele Stancanelli, dalla presidente del Comitato Provinciale F.i.t.a. ( Federazione italia teatro amatori) Antonella Saeli.

L’evento è stato organizzato dal Comitato Provinciale F.i.t.a con il patrocinio del Comune di Catania e della Regione Siciliana, assessorato Regionale dei beni culturali e dell’identità siciliana, del Museo interdisciplinare regionale Vito Amico e Statella, della casa Museo Giovanni Verga ed in collaborazione con l’archivio storico comunale, il dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Ateneo catanese, del cinefilo e critico cinematografico Franco La Magna, del Museo del Cinema di Torino, della Camerata Polifonica Siciliana.

“Ritengo un dovere dell’Amministrazione – ha detto il sindaco Stancanelli- dare spazio alle istanze culturali, a maggior ragione quando sono valide e valorizzano personalità illustri del nostro territorio, espressione della collaborazione, tra Enti che credono nel progetto. Auspichiamo che queste riuscite collaborazioni determinino il proseguimento anche nei prossimi anni del premio, che diventa un appuntamento culturale permanente”. Alla presentazione hanno partecipato anche Antonio Di Silvestro docente del Dipartimento Scienze Umanistiche dell’Università degli Studi di Catania, la responsabile del museo interdisciplinare Verga Francesca Migneco e il responsabile della Direzione Cultura Augusta Manuele.

L’iniziativa si articola in diversi momenti a partire dal 23 aprile per concludersi il 27. Si comincia con le visite nella Casa museo Verga (via Sant’Anna 8) il 23,24, 25 aprile dalle ore 10 alle 11.30 e dalle 16 alle ore 17.30 e il 26 aprile soltanto il mattino negli stessi orari. Durante il percorso museale i gruppi di visitatori assisteranno a pièce teatrali curate dagli attori delle compagnie Fita che interpreteranno brani scelti di Verga tratti da documenti inediti provenienti dal Fondo Verga e dall’Archivio storico del Comune di Catania.

E’ possibile prenotare telefonando allo 095 7150598 o prenotandosi all’indirizzo di posta elettronica casamuseoverga@regione.sicilia.it, il costo dei biglietti è di 4 euro , ridotto 2 euro, per i residenti della provincia di Catania solo 1 euro. Alle ore 17 di venerdì 26 aprile, a palazzo della Cultura, in collaborazione con il museo nazionale del Cinema di Torino, proiezione del film “Tigre Reale” girato nel 1916 con la regia di Piero Fosco (alias di Giovanni Pastrone). Il film è in versione restaurata e sonorizzata dalla Camerata Polifonica Siciliana che sarà presente alla proiezione con una esecuzione live. Sabato 27 aprile alle ore 10 è prevista la presentazione del premio Verga per il teatro  e una conversazione sulla filmografia verghiana: “Giovanni Verga soggettista e sceneggiatore nascosto”. Nel pomeriggio, alle ore 17, consegna del premio e “Attimi di teatro”, opere teatrali di Verga interpretati dagli attori delle compagnie teatrali Fita. Le iniziative di Venerdì e Sabato sono ad ingresso gratuito.

Catania, villaggio Sant’Agata Si intitolano piazze e strade

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Nuove targhe toponomastiche per il villaggio Sant’Agata alla periferia di Catania. Domani (sabato 20 aprile) alle 10.30, vicino l’istituto comprensivo Pestalozzi (nella foto) saranno svelate le targhe realizzate,per l’intitolazione delle vie e delle piazze del quartiere. Fino ad oggi erano indicate in maniera impersonale per zone e numero civico.

L’iniziativa, che ha coinvolto centinaia di studenti è realizzata a fine progetto Pon denominato “Nomen Omen”. Oltre a dare un tocco di bellezza al territorio ha l’obiettivo di creare identità, legami, emozioni affidando alla memoria comune il proprio operato. La denominazione delle strade e delle piazze del villaggio Sant’Agata, a filosofi e pedagogisti, personaggi del cinema e del teatro, alle opere letterarie siciliane e a pittori e scultori sono state ordinate per zone e settori, d’intesa con la commissione toponomastica del Comune di Catania.

Le targhe in pietra lavica sono state realizzate da due detenuti della Casa Circondariale di Augusta. Saranno apposte grazie alla collaborazione della Scuola edile di Catania.

Interverranno il sindaco di Catania Raffaele Stancanelli e il dirigente scolastico Santo Molino.

Catania, rubano tombini a Sant’Agata Li Battiati

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Avevano rubato alcuni tombini in piazza Vittorini a Sant’Agata Li Battiati, in provincia di Catania. La polizia li ha sorpresi poco dopo in via Del Bosco, nel quartiere Barriera, fermi in auto con il cofano aperto.

Agenti della Volante hanno arrestato per furto aggravato Giuseppe Caronda 25 anni, pregiudicato e Andrea Cicirello, 24 anni. I due giovani ladri avevano rubato otto caditoie in ferro delle dimensioni di cm 150×30, utilizzate per il recupero delle acque piovane e alcuni arnesi utilizzate per rimuovere i tombini. La refurtiva è stata riconsegnata al Comune di Sant’Agata Li Battiati che aveva presentato denuncia contro ignoti.

Antonello Zitelli votato per il Quirinale: “Grazie ma non ho l’età”

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C’era anche il suo nome scritto in una scheda e il Presidente della Camera Laura Boldrini l’ha puntualmente letto. Parliamo del giornalista catanese Antonello Zitelli, volto televisivo di Telejonica votato da un parlamentare nell’ennesima conta per la nomina del nuovo Presidente della Repubblica.

“Non posso che essere lusingato ma non ho l’età”, ha commentato divertito il giornalista etneo evidentemente sorpreso, durante lo spoglio alla Camera, di ascoltare il proprio nome fra i ‘papabili’, si scherza ovviamente, prossimi inquilini del ‘Colle’.

Proprio Zitelli, a proposito di ‘burlate’, e’ stato diretto protagonista ad inizio mese con un ‘bel’ pesce d’aprile quando annuncio’ su internet la propria candidatura a sindaco con tanto di lista ‘Cambiamo Catania’.

La terza votazione non ha partorito l’elezione del capo dello Stato. Il piu’ votato e’ stato Stefano Rodota’ con 250 preferenze, seguito da Massimo D’Alema con 34 voti. Le bianche sono state 465, le nulle 47.

Tra i nomi votati anche Romano Prodi, Giorgio Napolitano,Annamaria Cancellieri, Claudio Sabelli Fioretti, Gianroberto
Casaleggio e Franco Marini. Nella quarta votazione attesa nel pomeriggio scendera’ il quorum, sara’ sufficiente la maggioranza assoluta.

Il candidato Maurizio Caserta e la Catania possibile

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Più che la presentazione di un programma o l’apertura di una tradizionale campagna elettorale (così come le abbiamo conosciuto fino a ieri) è sembrata una bella lezione di economia in cui Maurizio Caserta, candidato a sindaco di Catania per il suo movimento civico, ha analizzato con scrupolo problemi e possibili soluzioni. Il professore, però, ha esordito giurando di non avere chiuso accordi, alleanze o intese pre-elettorali con nessuno e chi ‘mette in giro queste voci dice solo bugie’.

Caserta si è presentato con due diagrammi di flusso, partendo da una visione della città attuale che vede come un rudere e che potrebbe essere trasformata, evoluta, con delle azioni precise, concrete. “Il metodo non può essere banale e semplificato perché la situazione in cui versa la città è complessa. Se si fosse guardato più in là probabilmente non ci troveremmo in queste condizioni”, ha detto Caserta presentando lo schema ed invitando tutti a non spaventarsi. Niente paura, dunque, anche perché a margine dell’evento lo staff ci assicura che anche nei quartieri popolari la gente lo ascolta e capisce.

Alla politica riserva con eleganza solo alcune stoccate: “Si basa esclusivamente sui cicli elettorali che non coincidono con quelli economici, culturali e sociali – dice – ed è giusto che debba adattarsi”. Parla di contaminazioni esterne, Maurizio Caserta dicendo criticamente che a Catania “l’amministrazione comunale più che un regista è stato un attore, ma ci sfugge chi ha organizzato questa regia che ha deciso cosa fare e cosa non fare in città”.

In merito al voto il professore sostiene che “è uno strumento buono per non votare il sindaco che ha fatto male oggi e quello che ha fatto male ieri”, un esplicito riferimento agli altri competitor della sfida di giugno, Raffaele Stancanelli, primo cittadino in carica, ed Enzo Bianco che ha guidato la città negli anni ’90.

Per l’economista è inspiegabile, poi, che il Bilancio comunale serva a pagare i mutui contratti, semmai sarebbe più giusto pensare ad aiutare le famiglie che hanno accumulato debiti. Il metodo c’è.

Insomma una visione forse avveniristica di Catania e probabilmente del resto d’Italia, ma se come dicono i suoi sostenitori nei quartieri popolari lo stanno a sentire allora non sembrerà il programma del candidato sindaco di Palo Alto.

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